MANTOVA, ESPOSTO FIT CISL NEI CONFRONTI DELLA GLS ENTERPRISE
CORRIERI E MAGAZZINIERI COSTRETTI A TURNI MASSACRANTI E A NON RISPETTARE CODICE DELLA STRADA E SICUREZZA
MONTI: FINO A 130 CONSEGNE AL GIORNO QUANDO NE SAREBBERO POSSIBILI MASSIMO 60
18.12.2020.
Straordinari non riconosciuti, indennità non pagate, turni di lavoro massacranti di almeno 80 consegne al giorno, con punte di 130, quando in realtà, rispettando il codice della strada e la legge sulla sicurezza 81/08, se ne potrebbero effettuare non più di 60. E chi lavora secondo le regole riceve la lettera di contestazione perché è troppo lento nelle consegne. Questa la condizione di circa 60 lavoratori che fanno capo alla GLS Enterprise, segnalata dal segretario provinciale della Fit Cisl, Emmanuele Monti, in un esposto inviato ai Carabinieri, alla Polstrada, al dirigente Spsal Ats Val Padana Mantova e al responsabile Itl di Mantova, nel quale si descrivono le problematiche condizioni di lavoro di magazzinieri e autisti della sede di San Giorgio Bigarello (Mn) e operativi nella provincia di Mantova.
“All’interno del suddetto sito – scrive Monti – si segnala che i magazzinieri svolgono il loro lavoro con orario 4.00-8.00 e 16.00-20.00, con anche straordinari in caso di camion giunti in ritardo allo scarico e non possono avere mai un periodo di riposo di 11 ore continuate come da normativa vigente”. “Nemmeno ricevono alcuna indennità, anche se prevista dal Ccnl dei Trasporti per 4 settimane in un anno, per questo disagio – prosegue -. Lavorano effettuando movimentazione merci manuale sollevando anche pesi superiori ai 25 chilogrammi senza alcuna struttura (es. paranco) prevista in tali occasioni”.
Quanto agli autisti, Monti segnala che quotidianamente ricevono un ordine di lavoro comprendente oltre 100 consegne ed almeno 15 ritiri. Fit Cisl ha calcolato che per effettuare spostamenti e parcheggi dei furgoni nel rispetto del codice della strada e della legge sulla sicurezza 81/08 e prendere anche contatto con il destinatario della merce, in media possono portare a termine un lavoro ogni 5 (cinque) minuti. Potrebbero quindi effettuare circa 12 servizi all’ora, con un risultato di 60 servizi complessivi quotidiani dal lunedì al giovedì e 48 il venerdì. Il tutto il destinatario non rifiuti la merce o non sia assente presso il domicilio comunicato e che quindi la merce non diventi un “rientro” che, puntualmente, non viene mai conteggiato come tempo di lavoro impiegato dall’autista.
“Ad oggi registriamo che i lavoratori raramente facciano meno di 80 consegne, 10 ritiri e 5 rientri al giorno all’interno delle 9 o 8 ore di lavoro che si traducono in 5 o 4 ore di servizi effettivi – scrive Monti nell’esposto -. Ne consegue che, per effettuare questi servizi entro questi tempi, gli autisti devono infrangere costantemente il Codice della Strada, nonché non rispettare la Legge sulla Sicurezza in merito alla movimentazione manuale delle merci per la consegna a causa della fretta a cui sono sottoposti per non ricevere richiami. I lavoratori ci hanno dichiarato che molti loro colleghi effettuano quotidianamente 130 consegne, 20 ritiri e massimo 5 rientri. Il tutto sempre nelle fatidiche 9 o 8 ore perché nelle buste paga ad oggi non si legge mai la voce “ore di straordinario””.
L’esposto si conclude con la richiesta alle autorità competenti di accertare e valutare se nei fatti, atti e comportamenti riportati “siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti procedendo, in caso affermativo, nei confronti dei soggetti responsabili”.